Hai notato un addebito sospetto sulla tua carta? Hai pagato online ma il prodotto non è mai arrivato? In questi casi puoi attivare la procedura di chargeback, un potente strumento di tutela per i consumatori.
In questo articolo ti spiego cos’è il chargeback, come funziona e come richiederlo con le principali banche italiane, come Intesa Sanpaolo, Poste Italiane, Unicredit e altre.
🔍 Cos’è il chargeback?
Il chargeback (in italiano: “storno di addebito”) è una procedura prevista dai circuiti internazionali di pagamento come Visa, Mastercard e American Express, che permette di contestare una transazione e ottenere il rimborsodirettamente tramite la banca.
È uno strumento gratuito a disposizione del titolare della carta in caso di:
- truffe o addebiti non autorizzati
- merce non ricevuta o difettosa
- servizi mai forniti
- abbonamenti disdetti ma ancora attivi
- doppio addebito o importo errato
🛡️ Quando puoi chiedere un chargeback?
Puoi richiederlo se si verifica almeno una di queste situazioni:
Motivo | Esempio pratico |
---|---|
Addebito non autorizzato | Qualcuno usa la tua carta senza il tuo consenso |
Merce o servizio non ricevuto | Hai ordinato online e il pacco non è mai arrivato |
Prodotto difettoso o falso | Ti arriva un oggetto danneggiato o contraffatto |
Doppio addebito | Ti viene scalato due volte per lo stesso acquisto |
Abbonamento disdetto | Blocchi un servizio ma continuano a prelevare |
⚠️ Importante: il chargeback non sostituisce una denuncia penale, ma può aiutarti a recuperare i soldi in caso di truffa.
⏱️ Entro quanto tempo va richiesto?
In genere, il chargeback va richiesto entro 120 giorni dalla data dell’operazione o dalla data in cui avresti dovuto ricevere il bene/servizio.
Alcuni circuiti prevedono anche termini più lunghi, ma è sempre meglio agire il prima possibile.
🧾 Documenti utili
Per facilitare la procedura, è utile avere:
- Copia dell’estratto conto con la transazione da contestare
- Scontrini, email, screenshot o altre prove
- Comunicazioni con il venditore (es. reclami, rimborsi negati)
- Eventuale denuncia (in caso di frode o uso illecito della carta)
🏦 Come funziona il chargeback con le banche italiane
🔵 Chargeback Intesa Sanpaolo: come ottenere il rimborso
Con Intesa Sanpaolo puoi richiedere un chargeback sia per le carte di credito (circuito Mastercard o Visa), sia per le carte prepagate come Superflash o XME Card.
La procedura parte contattando l’assistenza clienti tramite:
- Servizio clienti al numero 800.303.303
- App Intesa Sanpaolo → Area “Carte” → “Segnala un problema”
- Filiale (meno consigliato, ma possibile)
Ti verrà chiesto di compilare un modulo di contestazione e allegare eventuali prove: ricevute, screenshot, email di disdetta, estratto conto.
📌 Attenzione: è importante bloccare subito la carta se pensi che sia stata usata da terzi, e agire entro 120 giorni dalla data dell’addebito. In caso di truffa o phishing, allega anche la denuncia.
🟡 Chargeback Postepay: come contestare un addebito
Poste Italiane permette di richiedere il chargeback per tutte le carte Postepay Standard, Evolution e Digital appartenenti ai circuiti Visa o Mastercard.
Puoi avviare la procedura:
- Recandoti in ufficio postale e compilando il modulo di “contestazione addebito”
- Chiamando il numero verde 800.003.322
- In alcuni casi, tramite l’App Postepay, sezione “Segnala un problema”
Dovrai indicare il motivo del reclamo e fornire prove dell’acquisto o dell’addebito contestato. Se hai subito una truffa online, ti verrà richiesto anche il verbale della denuncia ai Carabinieri o alla Polizia Postale.
⏱️ I tempi di risposta possono variare da 30 a 90 giorni, ma in molti casi Poste Italiane anticipa l’importo sotto forma di rimborso provvisorio.
🔴 Chargeback Unicredit: la guida completa
Unicredit supporta la procedura di chargeback per tutte le sue carte: Flexia, MyOne, Genius Card (prepagata ricaricabile).
Puoi iniziare la richiesta tramite:
- Numero verde Unicredit 800.078.777
- App Mobile Banking → sezione “Carte” → voce “Contestazione addebito”
- Filiale (chiedendo il modulo cartaceo)
Dovrai fornire il numero della transazione, la descrizione dell’addebito e ogni prova utile. Nel caso di addebiti fraudolenti, è sempre richiesta la denuncia.
📎 Nota: Unicredit opera spesso con carte gestite da Nexi, quindi la richiesta viene inoltrata direttamente al circuito Nexi per la gestione.
⚫ Chargeback Nexi: cosa fare in caso di truffa o errore
Se hai una carta Nexi (anche se emessa da una banca partner), puoi richiedere il chargeback compilando l’apposito modulo di contestazione disponibile sul sito ufficiale nexi.it.
Puoi inviare il modulo via:
- PEC (contestazioni@nexi.it)
- Fax (al numero indicato sul modulo)
- Area personale Nexi → sezione “Le tue carte” → “Segnala un problema”
⚠️ Nexi è molto precisa: non accetta richieste incomplete. Assicurati di allegare copia documento, screenshot, scontrini, conversazioni con il venditore, e — se necessario — denuncia.
Una volta ricevuta la richiesta, Nexi può emettere un rimborso temporaneo mentre svolge le verifiche. L’esito definitivo arriva entro 45–60 giorni.
🟣 Chargeback con Revolut, Hype, Satispay, Tinaba e simili
Le carte digitali come Revolut, Hype, Satispay, Tinaba, Monese, ecc., offrono sistemi rapidi di contestazione direttamente da app.
Revolut
Vai su:
- App Revolut → Pagamenti → Transazione → “Hai un problema?”
- Scegli la voce “Non riconosco questo pagamento” o “Servizio non ricevuto”
Revolut è molto rapida e in genere offre un rimborso provvisorio in pochi giorni. Se servono prove, ti chiede di caricarle via app.
Hype
Contatta l’assistenza via chat o email (support@hype.it), spiega la situazione e richiedi il modulo di contestazione addebito. Serve l’estratto conto e documentazione del caso.
Satispay
Essendo basata su bonifici SEPA istantanei, il chargeback classico non si applica, ma puoi richiedere assistenza per truffe contattando il supporto dall’app.
Tinaba
Supporta la contestazione via modulo (simile a Hype), da inviare tramite l’assistenza clienti.
💡 Tip: tutte queste piattaforme offrono supporto anche via email o chat. Più sei preciso e rapido, più possibilità hai di ottenere il rimborso.
💬 Cosa succede dopo la richiesta?
La banca invia la contestazione al circuito della carta (es. Visa) che avvia un’indagine. Il venditore ha la possibilità di difendersi, ma se non risponde o non fornisce prove sufficienti, l’importo ti viene rimborsato.
A volte la banca ti accredita subito un importo provvisorio, in attesa dell’esito definitivo (entro 30–90 giorni).
🧠 Domande frequenti (FAQ)
Il chargeback vale anche per le prepagate?
Sì, se la carta è collegata a un circuito (es. Visa o Mastercard), puoi richiederlo.
Posso fare chargeback se ho pagato con bancomat?
Dipende: se la transazione è passata sul circuito internazionale (es. Visa Debit), sì. Se è passato su circuito nazionale (PagoBancomat), no.
Devo denunciare alla polizia?
Solo in caso di furto d’identità o uso fraudolento della carta. In altri casi (merce non ricevuta, abbonamento non annullato), non serve.
✍️ Conclusione
Il chargeback è uno strumento prezioso per chi acquista con la carta e vuole tutelarsi. Ogni banca ha le sue modalità: conoscere la procedura giusta ti permette di agire in fretta e recuperare i tuoi soldi.
🔗 Consulta la guida della tua banca e, se hai dubbi, contattami nei commenti per condividere la tua esperienza.
Le informazioni contenute in questa guida sono aggiornate alla data di pubblicazione. Per casi specifici, ti consigliamo di contattare direttamente la tua banca o il servizio clienti della tua carta.