Nuova Legge sui Conti Correnti: Cosa Cambia Davvero per i Cittadini e le Banche?

Luglio 2025 segna una svolta per chi ha (o vuole aprire) un conto corrente. La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità il cosiddetto DDL Conti Correnti, un disegno di legge che mira a garantire il diritto universale ad avere un conto bancario. Ma cosa significa nella pratica per cittadini e banche? E quali sono i rischi nascosti dietro questa apparente conquista?

Vediamolo insieme.


✅ Il conto corrente diventa un diritto

La novità principale riguarda un principio semplice ma fondamentale: tutti hanno diritto ad avere un conto corrente.
In altre parole, nessuna banca potrà più rifiutarsi di aprire un conto a un cittadino senza una motivazione chiara e scritta.

Questo potrebbe fare la differenza per chi finora è stato escluso dal sistema bancario – ad esempio lavoratori precari, stranieri senza documentazione stabile o soggetti segnalati in CRIF ma non colpevoli di frodi.


🕐 Risposta obbligatoria in 10 giorni

Se una banca decide comunque di rifiutare l’apertura del conto, dovrà:

  • dare una risposta scritta entro 10 giorni lavorativi,
  • motivare la scelta in modo trasparente (salvo eccezioni legate all’antiriciclaggio o a motivi di sicurezza).

Un passo avanti rispetto al passato, quando molte richieste venivano semplicemente ignorate o bloccate senza spiegazioni.


🔒 Stop alle chiusure arbitrarie (con saldo attivo)

Un altro punto chiave è il divieto di chiudere unilateralmente un conto corrente se ha un saldo positivo, a meno che non ci siano motivi gravi previsti dalla legge.

Questo protegge i correntisti da decisioni improvvise e spesso poco comprensibili da parte degli istituti di credito.


💸 Attenzione: i costi potrebbero aumentare

Se da un lato la legge tutela il cittadino, dall’altro c’è un rovescio della medaglia: le banche potrebbero aumentare i costi di gestione dei conti.

Secondo il Codacons, i nuovi obblighi rischiano di pesare sui bilanci degli istituti, che potrebbero compensare con:

  • canoni mensili più alti,
  • nuove commissioni,
  • riduzione dei conti a zero spese.

⚠️ Occhio alle modifiche unilaterali

Un altro punto delicato è la riduzione dei tempi per opporsi a modifiche contrattuali (es. aumento costi, nuove condizioni).
Chi non risponde in tempo, accetta con il silenzio.
Ecco perché sarà sempre più importante leggere le comunicazioni bancarie con attenzione.


🧾 Rischi per i conti dormienti o con saldo basso?

Alcune associazioni dei consumatori hanno segnalato che la legge potrebbe aprire la strada alla chiusura automatica dei conti dormienti o con saldo molto basso, anche se su questo punto mancano ancora dettagli chiari nel testo finale.


📌 Cosa cambia per le banche?

Per le banche, la nuova legge è un cambiamento radicale:

  • perdono la libertà totale di rifiutare un cliente,
  • devono motivare ogni chiusura o diniego,
  • si espongono al rischio di contenziosi legali se non rispettano le nuove regole.

Secondo ABI e Banca d’Italia, il provvedimento potrebbe addirittura entrare in conflitto con norme europee sulla libertà d’impresa e le regole antiriciclaggio.


🔍 Cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi?

Al momento il testo è stato approvato solo alla Camera dei Deputati, ma se anche il Senato darà il via libera senza modifiche, la legge entrerà in vigore probabilmente entro l’autunno 2025.


🧠 Conclusione: davvero una legge per tutti?

Il DDL conti correnti vuole rafforzare l’inclusione finanziaria, ma non è privo di criticità.
Chi ha già un conto potrebbe vedere aumentare i costi.
Chi non è abbastanza attento alle comunicazioni della banca potrebbe ritrovarsi con condizioni peggiorate.
E i soggetti più fragili – come i migranti o chi non ha accesso digitale – rischiano di restare comunque esclusi, almeno in pratica.

La legge è un passo avanti. Ma il vero cambiamento dipenderà da come verrà applicata.

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