Dai ripetizioni private? Accettare contanti può andar bene, ma oggi esistono metodi più sicuri e tracciabili, come i bonifici istantanei o PayPal, che molti genitori preferiscono.
Ma attenzione: se superi i 5.000 euro l’anno, potresti dover aprire la partita IVA.
In questo articolo ti spiego come ricevere i pagamenti in modo corretto, quali metodi scegliere e quando serve davvero la partita IVA.
✅ Accetti solo contanti per le ripetizioni?
Sì, puoi accettare i contanti, ma non è la soluzione ideale. I contanti non sono tracciabili e, in caso di dubbi o contestazioni, non hai una prova del pagamento.
Meglio usare anche metodi come bonifico bancario, PayPal o Satispay: sono sicuri, comodi e soprattutto ti tutelano. Inoltre, molti genitori li preferiscono.
✅ Serve la partita IVA per farsi pagare?
Dipende. Se dai ripetizioni in modo occasionale, senza superare i 5.000 euro lordi all’anno, puoi usare il regime della prestazione occasionale, quindi senza partita IVA.
Ma se l’attività diventa continuativa (es. più giorni alla settimana tutto l’anno) o superi i 5.000 euro, devi aprire la partita IVA per lavorare in regola.
✅ Come ricevo i pagamenti per le ripetizioni?
Ecco i metodi più semplici e usati:
- Bonifico bancario: è la soluzione migliore. È tracciabile, sicuro e i genitori possono programmarlo facilmente. Puoi riceverlo anche su un conto base o su una prepagata con IBAN (come PostePay Evolution o Hype).
- PayPal: comodo per chi fa lezioni online, ma attento alle commissioni. Se usi un conto personale, rischi blocchi o limiti. Meglio tenerlo come risorsa di scorta.
- Contanti: va bene per poche lezioni, ma non è il massimo. Non lascia traccia e può crearti problemi se devi dimostrare entrate o ricevere bonus.
📌 Consiglio pratico: chiedi il pagamento prima della lezione o a fine settimana/mese. E se non hai la partita IVA, usa una ricevuta per prestazione occasionale: bastano pochi dati e sei a posto. Puoi anche chiedere consiglio a un commercialista.
✅ Come tutelarti: consigli utili
Anche se lavori da casa o online, ci sono alcune buone abitudini che ti proteggono:
- Usa metodi tracciabili (bonifico o Satispay)
- Chiedi conferma scritta delle lezioni (anche via WhatsApp va bene)
- Specifica sempre orari, costi e modalità di pagamento
Se lavori con studenti minorenni, parla sempre con i genitori e assicurati che siano loro a effettuare il pagamento.
💡 Organizzare i pagamenti in modo chiaro
Per evitare confusione:
- Concorda il compenso prima della prima lezione
- Chiedi il pagamento a lezione o a fine mese, ma mai troppo in ritardo
- Tieni un piccolo registro delle lezioni svolte e dei pagamenti ricevuti
Alcuni tutor usano un semplice foglio Excel o Google Sheets per segnare tutto.
✍️ Esempio di ricevuta per prestazione occasionale (senza partita IVA)
Ricevuta per prestazione occasionale
Io sottoscritto/a [Nome Cognome], nato/a a [Luogo] il [Data], residente in [Indirizzo], codice fiscale [Codice Fiscale], dichiaro di aver ricevuto in data [data pagamento] la somma di € [importo] da [Nome genitore o studente], come compenso per lezioni private di [materia] svolte in data [data lezione o periodo].Il presente compenso rientra nei limiti previsti per le prestazioni occasionali e sarà assoggettato alla ritenuta d’acconto se necessario.
Firma del prestatore: _____________________
📌 Se il totale annuo resta sotto i 5.000 € e il committente è un privato, non serve la ritenuta d’acconto.
🏦 Esempio causale bonifico per ripetizioni
Quando chiedi un bonifico, suggerisci una causale chiara. Ad esempio:
“Compenso per lezione privata di matematica del 20/04/2025 – Nome studente”
Oppure, se si tratta di più lezioni:
“Lezioni private di inglese – periodo 01/04/2025 – 15/04/2025 – Nome studente”
✅ Conclusione
Anche se le ripetizioni possono sembrare un’attività informale, gestire i pagamenti in modo corretto ti protegge, dimostra professionalità e ti permette di lavorare in tranquillità.
Usa metodi tracciabili, tieni un registro semplice e rilascia una ricevuta: sono piccole abitudini che fanno la differenza.