Cosa scrivere nella causale del bonifico al commercialista? Esempi chiari ed errori da evitare

Hai ricevuto la fattura del tuo commercialista e stai per fare il bonifico, ma non sai cosa scrivere nella causale? Non sei l’unico.
Molti utenti ci scrivono chiedendoci: “Basta scrivere ‘onorario’? Devo indicare il numero della fattura? Posso scrivere solo ‘pagamento’?”

In questo articolo ti spieghiamo come compilare la causale in modo corretto, evitando problemi contabili o fiscali, sia per te che per il tuo commercialista.


Perché la causale è importante?

Anche se spesso sottovalutata, la causale del bonifico ha uno scopo chiaro:

  • Descrive il motivo del pagamento
  • Aiuta il commercialista a registrare correttamente il compenso
  • È utile in caso di controlli fiscali o per dedurre la spesa

Una causale ben scritta ti mette al riparo da equivoci e rende più semplice la gestione contabile.


Esempi di causale per bonifico al commercialista

Qui sotto trovi le causali più comuni e corrette da inserire nel bonifico bancario.


🔹 Se stai pagando una fattura ricevuta

“Pagamento fattura n. 27 del 15/07/2025 – consulenza fiscale”
Oppure
“Prestazione professionale – fattura 27 del 15 luglio 2025”


🔹 Se versi un acconto su una prestazione

“Acconto su prestazione professionale – fattura da emettere”
Oppure
“Anticipo compenso per servizi contabili – saldo a fine anno”


🔹 Se stai pagando per la dichiarazione dei redditi

“Dichiarazione dei redditi – fattura n. 13/2025”


🔹 Se non hai ancora la fattura

“Compenso per prestazione professionale – documento non ancora emesso”


Evita queste causali troppo generiche

Scrivere solo:

  • “Pagamento”
  • “Onorario”
  • “Servizio”
  • “Bonifico”

non è vietato, ma può essere troppo generico, soprattutto se la prestazione è deducibile o fiscalmente rilevante. Se il pagamento rientra nei costi professionali, una causale vaga può creare problemi in fase di verifica.


I pagamenti al commercialista sono deducibili?

Sì. Se sei un libero professionista, un lavoratore autonomo o una partita IVA, puoi dedurre i costi del commercialista tra le spese professionali, a patto che:

  • ci sia una fattura valida;
  • il pagamento avvenga con mezzo tracciabile (bonifico, carta, ecc.);
  • il servizio sia inerente all’attività svolta.

Per i privati cittadini, i compensi versati per la dichiarazione dei redditi (730 o Redditi PF) possono rientrare tra le spese detraibili, ma solo in certi casi e con limiti precisi.


✍️ Consiglio personale

Quando paghi il tuo commercialista, non avere fretta di compilare la causale. Prenditi due minuti per essere chiaro: è un dettaglio che può evitare problemi, soprattutto se in futuro ti servirà dimostrare la natura della spesa.


FAQ – Domande frequenti

🔸 Posso scrivere solo “onorario” nella causale?

Sì, ma è sconsigliato. È troppo generico. Meglio specificare a cosa si riferisce il pagamento (es. consulenza, tenuta contabilità, dichiarazione redditi).


🔸 È obbligatorio indicare il numero della fattura?

No, non è obbligatorio, ma è altamente consigliato per facilitare la riconciliazione contabile e per eventuali verifiche fiscali.


🔸 Posso fare un bonifico senza aver ricevuto la fattura?

Sì, puoi farlo come acconto. In questo caso scrivi nella causale:

“Acconto prestazione professionale – fattura da emettere”


🔸 La causale serve per la detrazione fiscale?

Non direttamente, ma aiuta a dimostrare la tracciabilità del pagamento, che è uno dei requisiti per ottenere eventuali detrazioni o deduzioni.


🔸 Devo usare il bonifico parlante?

No. Il bonifico parlante è richiesto solo per detrazioni specifiche (es. ristrutturazioni edilizie o spese sanitarie). Per il commercialista basta un bonifico ordinario, ma con causale ben scritta.


In breve

📌 Sii chiaro.
📌 Scrivi la causale come se dovessi rileggerla fra due anni.
📌 Non lasciare spazi a dubbi, né per te né per il Fisco.

Se non sai come si compila un bonifico in modo corretto, leggi anche la nostra guida su come si compila un bonifico SEPA.

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