Siamo nel 2025, il pagamento digitale è ormai ovunque: nei supermercati, nei bar, persino dal fruttivendolo sotto casa. Eppure, una domanda continua a spuntare tra chi paga (e anche tra chi incassa):
“Ma per importi così piccoli, non è meglio usare i contanti?”
Cerchiamo di capirlo.
Un vecchio scrupolo che resiste
Molte persone – per abitudine o per rispetto verso il commerciante – si fanno ancora problemi a usare la carta per somme molto basse: 1 euro per un caffè, 2,50 euro per una bottiglietta d’acqua, 90 centesimi per un pacchetto di gomme.
Il dubbio è sempre lo stesso: non è che con le commissioni ci rimettono?
È una domanda legittima. Ma è anche una domanda a cui, oggi, bisogna dare una risposta aggiornata alla realtà attuale.
Non esiste un limite minimo, nemmeno per legge
La normativa è chiara: qualsiasi attività commerciale è obbligata ad accettare pagamenti elettronici, a prescindere dall’importo. Non è solo una questione di comodità per il cliente, ma un obbligo legale.
Secondo il Decreto Legge n. 36/2022, l’obbligo di accettare pagamenti elettronici vale per qualsiasi importo. Il rifiuto comporta una sanzione di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata.
Quindi, da un punto di vista normativo, no: non esiste un importo minimo.
Le commissioni? Non sono più come una volta
È vero: le commissioni bancarie esistono.
Ma oggi sono molto più basse rispetto a qualche anno fa, soprattutto grazie ai nuovi POS smart (come SumUp, Nexi Mobile, myPOS, ecc.) e ai wallet digitali (come Satispay o Bancomat Pay).
Per molte attività, i costi si aggirano su 0,1-1% dell’importo o una commissione fissa di pochi centesimi.
Facciamo un esempio concreto:
Se pago un caffè da 1,20 €, e l’esercente paga 0,10 € di commissione, è una perdita sostenibile, soprattutto considerando i vantaggi: niente resto da gestire, incassi tracciati, meno rischio di furti, più igiene.
Il problema è culturale, non economico
La verità è che la resistenza all’uso della carta per piccoli importi è soprattutto culturale.
Ci portiamo dietro la mentalità del “è solo un euro, non c’è bisogno di usare la carta”.
Ma nel 2025 questo modo di pensare inizia a essere superato.
Chi usa la carta per qualsiasi importo:
- Fa un gesto moderno e perfettamente legittimo
- Agevola la tracciabilità dei pagamenti (e quindi combatte l’evasione)
- Si evita la rottura di dover cercare monetine in tasca o ricevere il resto in caramelle
Allora, esiste un importo minimo per usare la carta?
No. Non esiste.
E non dovrebbe più esistere nemmeno nella nostra testa.
Chi vuole usare la carta per un euro ha tutto il diritto di farlo.
Chi rifiuta il pagamento elettronico per un euro è fuori tempo massimo.
Il cambiamento non è solo tecnologico, è anche mentale.
E forse, il vero segnale che siamo entrati in una nuova epoca non è il pagamento da 100 euro con lo smartphone, ma proprio quello da 1 euro, fatto senza imbarazzo con la carta.
Una curiosità per chiudere
In paesi come Svezia, Danimarca e Norvegia, molti esercizi non accettano più nemmeno i contanti.
Lì non è “strano” pagare un caffè con la carta: è semplicemente la normalità.