👉 Kraken vuole cancellare le Borse? No, sta costruendo un mondo senza banche (e senza orari)

Mentre in Italia si parla della solita battaglia tra banche, c’è chi – in silenzio – sta provando a cambiare le regole del gioco. Kraken, una delle piattaforme più importanti nel mondo delle criptovalute, ha annunciato il lancio di una piattaforma dove tutti i beni saranno tokenizzati e scambiati solo in criptovalute, senza euro, dollari o banche di mezzo.

Una borsa decentralizzata, senza euro né dollari, basata su asset tokenizzati scambiabili h24 in criptovalute.

Chi non vive nel mondo digitale potrebbe pensare a un annuncio di nicchia. Ma chi conosce un po’ di finanza (e magari ha già fatto qualche operazione in crypto) capisce bene una cosa: non è fantascienza, è la nuova infrastruttura finanziaria che si sta preparando sotto i nostri occhi.

🔹 Cosa significa tokenizzare i beni?

Significa trasformare un bene reale – una casa, un’azione, un fondo – in un token digitale scambiabile su blockchain. È come prendere un appartamento e renderlo disponibile in rete, 24 ore su 24, diviso in quote acquistabili con Ethereum o altre valute digitali.

Ma c’è di più. Kraken userà una rete chiamata Inkchain, collegata a Ethereum, dove tutto sarà trasparente, tracciabile, ma senza passare dalle banche tradizionali. Gli utenti avranno wallet collegati a identità digitali verificate, ma senza KYC obbligatorio a livello di protocollo. In pratica: “ti riconosco, ma non ti controllo come una banca”.

🧪 Esempi di tokenizzazione già esistenti:

  • 🏠 RealT (USA): tokenizza immobili e distribuisce affitti in stablecoin.
  • 💰 JPMorgan Onyx: ha emesso bond tokenizzati per clienti istituzionali.
  • 📊 SIX Digital Exchange (Svizzera): azioni startup tokenizzate su borsa ufficiale.

👉 Insomma, la tecnologia esiste. Ma Kraken vuole portarla fuori dai laboratori e dentro al mercato vero.

🔹 Perché questo è rivoluzionario?

Perché se oggi le borse tradizionali sono aperte solo in certi orari, in certi giorni, con tanti passaggi intermedi (broker, banche, costi…), Kraken promette un mercato globale, continuo, decentralizzato, sempre accessibile. Anche a Natale. Anche di notte.

E soprattutto: solo in criptovalute.

🔹 Le valute tradizionali stanno per diventare obsolete?

È presto per dirlo. Ma è evidente che se i beni saranno sempre più digitali, e se saranno scambiabili solo con valute digitali, allora l’euro e il dollaro inizieranno a perdere potere reale nei mercati più dinamici.

Kraken non ha fatto solo un annuncio. Ha piantato una bandiera nel terreno del futuro. Ha detto: “Noi siamo pronti, e saremo la borsa del nuovo mondo”.

La domanda vera è: lo sono anche le istituzioni? E noi risparmiatori, ci stiamo preparando o aspettiamo che sia troppo tardi?

Ma attenzione quando un’azienda come Kraken fa annunci così ambiziosi, bisogna separare la visione dalla realtà.

🔸 1. È solo marketing? Dove sono le date?

Kraken non ha indicato una data precisa per il lancio della piattaforma. Questo è tipico degli annunci fatti per attirare attenzione e investimenti nel settore crypto, soprattutto in un momento in cui i riflettori si sono un po’ spenti.
👉 Critica: senza tempistiche né demo pubbliche, è lecito pensare che sia un modo per posizionarsi nel dibattito, non un prodotto pronto a partire.


🔸 2. La regolamentazione è un ostacolo gigante

Tokenizzare immobili, azioni o obbligazioni richiede l’ok delle autorità di mezzo mondo (SEC, ESMA, Consob…).
👉 Critica: senza approvazione legale, una piattaforma del genere non può offrire beni reali tokenizzati su larga scala. Può farlo solo in ambienti chiusi o sperimentali.


🔸 3. Il mercato crypto non è ancora maturo

La volatilità delle criptovalute (es. Ethereum) rende difficile usarle come moneta stabile per acquistare asset reali.
👉 Critica: chi comprerebbe un appartamento o una quota di fondo con un asset che può perdere il 10% in un giorno?


🔸 4. KYC soft? Attenzione ai rischi

Kraken propone wallet collegati a identità digitali, ma senza KYC obbligatorio a livello di protocollo.
👉 Critica: questo rischia di scontrarsi con le normative antiriciclaggio (AML) e di attirare l’attenzione delle autorità, che potrebbero bloccare o limitare l’accesso alla piattaforma.


🔸 5. La tecnologia c’è, ma manca l’infrastruttura globale

Inkchain ed Ethereum sono solidi, ma il progetto di Kraken richiede una massa critica di utenti, wallet, beni tokenizzati, enti certificatori, oracoli legali, sistemi fiscali compatibili…
👉 Critica: oggi nessun paese è pronto a integrare tutto questo su scala nazionale, figuriamoci globale.


🔸 6. L’educazione finanziaria è troppo bassa

Pochi utenti capiscono davvero come funziona una tokenizzazione regolamentata.
👉 Critica: senza un onboarding semplice e chiaro, il rischio è che solo una nicchia tech userà questa piattaforma. E allora, che rivoluzione è?


🔸 7. I grandi player potrebbero bloccare tutto

Borse, banche, governi e fondi di investimento non staranno a guardare. Se Kraken minaccia il sistema, è possibile che venga ostacolato, isolato o “sabotato” anche legalmente.
👉 Critica: chi controlla la finanza oggi non ha nessun interesse a lasciarsi disintermediare.


📌 Conclusione

Kraken potrebbe davvero aprire una nuova strada. Ma oggi, più che una rivoluzione in atto, sembra una strategia di posizionamento nel lungo termine.

È come quando Amazon diceva di voler usare i droni per consegnare pacchi: l’obiettivo non era partire subito, ma farsi percepire come il futuro.

Quindi sì: ci sono elementi di marketing, ma anche segnali veri. Il mondo va in quella direzione. Solo che ci vorranno anni, non mesi.

Kraken non ha costruito una piattaforma. Ha costruito una narrativa. E nel mondo crypto, spesso è la narrativa che muove i mercati.

👉E tu? Investiresti in un asset tokenizzato, fuori dal sistema bancario tradizionale? Scrivicelo nei commenti o seguici su X per altri aggiornamenti dal mondo crypto.

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