Quando si parla di “probabilità”, molti pensano a qualcosa di matematico e oggettivo: il 50% di possibilità che esca testa, il 10% di rendimento su un investimento, il 2% di rischio di insolvenza.
Ma per Bruno de Finetti, uno dei matematici italiani più geniali del Novecento, la probabilità non è un numero oggettivo, bensì una misura della fiducia personale.
Chi era Bruno de Finetti
Bruno de Finetti (1906–1985) è stato un matematico e statistico italiano che ha cambiato il modo in cui intendiamo la probabilità.
Mentre molti suoi contemporanei pensavano che la probabilità derivasse solo dai dati o dalle frequenze, de Finetti sosteneva che ogni valutazione di rischio o di incertezza nasce dentro la mente di chi la fa.
Per lui, dire che “un titolo azionario ha il 60% di probabilità di salire” non significa che la realtà nasconda quel numero, ma che tu, in base alle informazioni che hai, credi al 60% in quell’esito.
La coerenza delle nostre credenze
De Finetti introdusse il concetto di coerenza:
se le tue credenze probabilistiche non sono coerenti tra loro, potresti essere messo in contraddizione.
Immagina un investitore che dice:
- “Sono sicuro al 90% che questo titolo salirà.”
Ma allo stesso tempo non sarebbe disposto a scommettere su di esso.
Ecco una credenza incoerente: la sua convinzione non si traduce in comportamento.
Per de Finetti, essere razionali significa avere coerenza tra ciò che pensiamo e ciò che facciamo — una lezione che vale anche per chi gestisce i propri risparmi.
Dalla teoria alla finanza quotidiana
La probabilità soggettiva non è solo una teoria per statistici: entra in gioco ogni volta che prendiamo una decisione economica in condizioni di incertezza.
Esempi concreti:
- Conto deposito vincolato o libero? Dipende da quanto credi che ti serviranno quei soldi.
- Comprare o non comprare un’azione? Dipende da quanto credi nelle sue prospettive future.
- Sottoscrivere un prestito o una carta revolving? Dipende da quanto credi di poter sostenere le rate.
In tutti questi casi, non esiste una “probabilità oggettiva”: esiste solo la tua valutazione personale del rischio, influenzata da esperienza, fiducia e informazione.
Il legame con il pensiero bayesiano
De Finetti è anche uno dei padri della statistica bayesiana, il metodo che ci insegna ad aggiornare le nostre credenzequando arrivano nuove informazioni.
È ciò che facciamo ogni giorno senza accorgercene:
- Se la banca alza i tassi sul conto deposito, rivaluti dove tenere i tuoi risparmi.
- Se un investimento va male, modifichi la tua percezione del rischio.
Questo continuo processo di aggiustamento è ciò che de Finetti chiamava coerenza razionale.
Cosa possiamo imparare da lui
La lezione di de Finetti è sorprendentemente attuale, anche per chi gestisce il proprio denaro:
- Non esistono rischi oggettivi, ma solo il modo in cui li percepiamo.
- Ogni decisione economica è una scommessa sul futuro.
- Essere coerenti significa non contraddirsi tra ciò che si crede e ciò che si fa.
Chi risparmia o investe con consapevolezza non cerca certezze assolute, ma costruisce una coerenza personale tra fiducia, informazione e azione.