Sfatiamo un mito: la carta prepagata veramente anonima non esiste. Il termine viene spesso usato in modo scorretto per indicare carte che, pur non essendo collegate a un conto bancario, richiedono almeno una forma di identificazionedel titolare, diretta o indiretta.
🎭 Una maschera, non l’invisibilità
Pensare a una carta prepagata come completamente anonima è come immaginare una maschera: può coprire il volto, ma non rende invisibili. Le transazioni elettroniche lasciano tracce digitali che possono essere incrociate e analizzate, anche in contesti apparentemente “discreti”.
📌 Esempi concreti: Italia, Spagna e Germania
In Italia, carte come la Postepay Evolution richiedono codice fiscale, documento d’identità e registrazione completa.
In altri paesi dell’UE, esistono soluzioni meno stringenti. In Spagna o Germania, alcune carte prepagate non ricaricabili sotto i 100-200 € possono essere acquistate in contanti e senza documenti, ma solo nei negozi fisici.
⚠️ Tuttavia, per attivarle online o per usarle in certi contesti, può essere comunque richiesta l’identificazione. Quindi si parla di anonimato relativo e temporaneo.
🔄 Tipologie di carte: occhio alle differenze
- Carte ricaricabili personalizzate: sempre soggette a registrazione e controlli KYC.
- Carte regalo/gift card: es. Amazon, iTunes. Sono più anonime, ma hanno gravi limitazioni:
- Valide solo su piattaforme specifiche.
- Non consentono bonifici, prelievi né ricariche.
- Spesso hanno scadenza o commissioni inattive.
- Carte virtuali usa e getta: diffuse online, promesse come “anonime”, ma soggette comunque alle regole dei circuiti di pagamento e alle normative europee.
⚖️ Riferimenti normativi: cosa dice la legge
La IV Direttiva UE antiriciclaggio (2015/849) e le raccomandazioni del GAFI/FATF (Financial Action Task Force)obbligano le istituzioni finanziarie a identificare i clienti anche per strumenti come le carte prepagate.
Il principio è semplice: prevenire riciclaggio di denaro, evasione fiscale e finanziamento del terrorismo.
🔐 Cos’è il KYC?
KYC, acronimo di Know Your Customer, è una procedura di verifica dell’identità richiesta agli utenti di servizi finanziari.
📎 Esempio: per attivare una carta online, ti può essere richiesto di inviare una foto del documento, un selfie o il codice fiscale.
🕵️♂️ Esempio pratico di tracciabilità
Una carta prepagata può nascondere il tuo nome… ma non il tuo comportamento.
Ogni transazione lascia tracce: IP, indirizzo di spedizione, dispositivi usati.
Esempio:
Anche se acquisti in contanti una carta prepagata da 100 € a Madrid, se poi la usi per prenotare un hotel online dove inserisci il tuo nome, email e indirizzo, le autorità possono comunque risalire a te incrociando i dati in caso di indagini.
₿ Carte crypto e il falso anonimato
Carte collegate a wallet di criptovalute (es. BitPay, Crypto.com, Wirex) danno l’impressione di anonimato, ma:
- Per funzionare, richiedono registrazione KYC.
- Sono soggette a controlli se utilizzate in Europa.
- I wallet non sono anonimi quando collegati a servizi regolamentati.
❓ Domande frequenti (FAQ)
Esistono carte prepagate senza codice fiscale?
✅ Solo per importi minimi e in certi paesi UE, acquistabili fisicamente, ma con forti limiti d’uso.
Posso usare una gift card per riciclare denaro?
❌ No. Anche le gift card sono tracciabili e soggette a segnalazioni di operazioni sospette.
Una carta prepagata può essere davvero anonima?
🔍 No. È sempre identificabile in qualche modo, direttamente o attraverso l’uso che se ne fa.
✅ Conclusione: l’anonimato è una mezza verità
L’idea di utilizzare una carta prepagata per restare nell’ombra è superata. Le regolamentazioni nazionali e internazionali rendono impossibile un uso completamente anonimo e privo di tracce.
📢 Consiglio finale:
Prima di acquistare una carta prepagata, leggi i termini d’uso, verifica le normative del paese e consulta fonti ufficiali come la Banca d’Italia o il sito dell’emittente.