Sembra facile: inserisci i dati della tua carta, clicchi “acquista” e in pochi secondi hai Bitcoin nel portafoglio. Ma attenzione: potresti perdere soldi ancora prima di iniziare a investire sul serio.
📈 Commissioni elevate
Pagare criptovalute con la carta di credito ti espone subito a una perdita invisibile ma concreta: le commissioni. Le principali piattaforme di scambio – come Binance, Coinbase, Bitpanda e simili – applicano costi extra per coprire il rischio di frodi e chargeback associati ai pagamenti con carta.
In pratica:
- Se compri 1000 euro di Bitcoin con la carta, potresti ritrovarti con soli 950 euro effettivi in cripto.
- Alcuni exchange arrivano a trattenere fino al 4-5% del totale dell’operazione.
E il problema non finisce qui: in aggiunta, la tua banca o l’emittente della carta potrebbe applicare ulteriori commissioni per l’operazione, trattandola come se stessi prelevando contante.
Risultato? Rischi di perdere il 6-7% del tuo capitale ancora prima che il mercato si muova.
🔍 Cos’è un chargeback e perché le banche bloccano i pagamenti verso gli exchange
Un chargeback è un rimborso forzato di una transazione con carta, richiesto dal titolare in caso di errore o frode. Nel mondo delle criptovalute, però, i chargeback sono un problema serio: le transazioni in cripto sono irreversibili, e un rimborso può generare perdite per l’exchange o lasciare spazio a comportamenti scorretti.
Per questo, molte banche bloccano i pagamenti verso gli exchange o richiedono conferme manuali. Lo fanno per:
- 🔒 Prevenire il riciclaggio di denaro (come richiesto dalle normative antiriciclaggio)
- 🚨 Ridurre il rischio di truffe e operazioni fraudolente
In sintesi: non è solo una questione tecnica, ma una misura di sicurezza imposta da regole europee e dalla prudenza bancaria.
💥 Interessi immediati e salati
Le banche considerano l’acquisto di cripto con carta di credito come un’operazione assimilabile a un anticipo di contante. Questo significa:
- Nessun periodo di grazia (gli interessi partono subito)
- Tassi di interesse anche superiori al 20% annuo
❗ Alcune carte applicano interessi anche se rimborsi tutto il mese successivo. Controlla il foglio informativo della tua carta per non avere sorprese.
🛑 Transazione bloccata
Molte banche italiane (e non solo) bloccano automaticamente i pagamenti verso exchange cripto, oppure ti obbligano a sbloccare manualmente la transazione. Questo perché:
- L’acquisto di cripto è considerato ad alto rischio
- Le frodi in questo settore sono in aumento
- Violazioni delle regole AML (Anti Money Laundering)
In alcuni casi, devi chiamare la banca o autorizzare manualmente il pagamento, perdendo tempo e opportunità di mercato.
🧨 Stai investendo soldi “non tuoi”
Comprare criptovalute con la carta di credito non è un investimento, è un azzardo. Perché? Perché stai usando denaro che non possiedi.
Con la carta di credito:
- Non stai usando i tuoi risparmi, ma stai facendo debito.
- Se il mercato crolla (e succede spesso con le cripto), non perdi solo il valore dell’investimento.
- Devi comunque restituire i soldi alla banca, e con gli interessi.
Un esempio concreto:
Hai speso 1000€ per comprare cripto, ma il mercato cala del 30%. Ora hai in mano 700€ in cripto, ma devi restituire 1000€, più magari 200€ di interessi.
Risultato? Ti sei messo nei guai con un click.
🧠 Morale: investire a credito è come scommettere al casinò con i soldi di qualcun altro. Quando perdi, paghi comunque tu.
✅ Alternative più sicure per comprare Bitcoin
Se vuoi davvero investire in criptovalute, fallo con strumenti più sicuri e trasparenti, come:
- Bonifico SEPA → zero commissioni o molto basse
- Prepagate con IBAN → PostePay Evolution, Hype, N26, Revolut
- Wallet privati (cold wallet) → per spostare subito le cripto al sicuro
Conclusione
Usare la carta di credito per acquistare criptovalute è un errore evitabile che può costarti caro. Meglio investire solo con capitale proprio, ben pianificato e usando strumenti adatti.