C’è chi, non potendo o non volendo aprire un conto a proprio nome, prova a farsi accreditare lo stipendio o altri pagamenti sul conto di un familiare, amico o convivente. È una scorciatoia pericolosa.
Formalmente non è vietata, ma comporta rischi seri vediamo quali.
1. ⚠️ Rischio fiscale (attenzione all’Agenzia delle Entrate)
Se un conto riceve regolarmente denaro da terzi senza una spiegazione chiara (ad esempio, un contratto o un prestito registrato), l’Agenzia delle Entrate può considerarlo reddito occulto per chi è intestatario del conto.
In pratica, chi ti ospita il denaro potrebbe dover giustificare quegli accrediti e, in caso di verifica, pagare tasse su soldi che non sono nemmeno suoi.
2. 🔒 Nessuna tutela legale in caso di litigi
Se i soldi sono sul conto di un’altra persona, legalmente non sono tuoi. Anche se lo stipendio è tuo, non puoi reclamarlo in tribunale se il titolare del conto decide di trattenere il denaro o bloccare l’accesso. Questo succede spesso in caso di litigi familiari, separazioni, o semplicemente incomprensioni.
3. 🚫 Problemi con enti pubblici o datori di lavoro
Molti enti (come INPS, INAIL, Comuni o anche aziende pubbliche) non accettano IBAN intestati a terzi. Se provi ad accreditare il Reddito di Cittadinanza, l’Assegno Unico o una pensione su un conto non tuo, la domanda viene respinta. Lo stesso vale per alcuni datori di lavoro, che possono rifiutarsi di versare lo stipendio su un conto che non corrisponde al tuo nome.
4. 🏦 Possibili segnalazioni da parte della banca
Le banche sono obbligate a segnalare movimenti sospetti per rispettare le normative antiriciclaggio. Se un conto intestato a una persona riceve bonifici frequenti da un altro soggetto, la banca può bloccare temporaneamente il conto e chiedere chiarimenti. In alcuni casi, può anche chiuderlo per “profilo non coerente”.
Chi ospita il tuo denaro, insomma, potrebbe avere guai con la propria banca per causa tua.
🟥 RIEPILOGO — Perché NON accreditare soldi su un conto non tuo
❗ Rischio | ⚠️ Conseguenza |
---|---|
Fiscale | L’Agenzia delle Entrate può chiedere spiegazioni o far pagare tasse |
Legale | Se litigate, non puoi reclamare i tuoi soldi legalmente |
Rapporti con enti pubblici | Alcuni enti rifiutano IBAN non intestati al beneficiario |
Antiriciclaggio | La banca può bloccare o chiudere il conto per movimenti sospetti |
👉 Soluzione migliore? Usa una prepagata con IBAN intestata a te. Ce ne sono tante, anche gratuite o non pignorabili.
✅ Cosa fare invece
Se non puoi o non vuoi avere un conto corrente tradizionale:
- Apri una carta prepagata con IBAN intestata a te: PostePay Evolution, Hype, Mooney, Revolut.
- Se hai un ISEE basso, chiedi il conto di base gratuito, previsto per legge.
- Se hai problemi con pignoramenti, valuta un conto segregato o una carta non pignorabile (alcune prepagate non consentono l’aggancio da parte dell’ufficiale giudiziario).
In Italia, molti si arrangiano come possono, specie in tempi difficili. Ma fidarsi alla cieca, anche dei familiari, può costarti caro.
Se non hai un conto tuo e fai accreditare lo stipendio sul conto di un parente o convivente, metti tutto per iscritto. Senza prove, legalmente quei soldi non sono più tuoi.
Se conosci qualcuno in una situazione simile, giragli questo articolo: è meglio sapere prima, che pentirsi dopo.